Il DOJO

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Il Luogo dove gli allievi si riuniscono con il loro sensei per la pratica dell’arte marziale viene tradizionalmente chiamato dojo.
Il dojo è generalmente composto da:

  • Un’ area adibita ad ufficio dove vengono conservati i registri contenenti i nomi e i gradi degli allievi. In quest’area vengono raccolte anche le comunicazioni ufficiali provenienti dall’hombu-ha (sede centrale).



  • Per quanto riguarda il tappeto, ogni sua parte ha tradizionalmente delle ben precise funzioni e caratteristiche. Innanzitutto, esso è costituito da sezioni denominate tatami, di dimensioni 90 x 180 cm e spesse 5 cm, tradizionalmente fabbricati in paglia di riso ( toko ) o in stuoie di erbe o giunchi ( i-omote ), odiernamente costituiti di materiale plastico.
       Il numero di tatami impiegati varia a seconda di diversi fattori, quali la disponibilità di spazio del dojo, del tipo di allenamento, ecc…                  Il tappeto di allenamento è un rettangolo in cui ogni lato ha un nome ed una funzione specifica.

Il lato maggiore è denominato “sede superiore” ( kamiza o joza ) e rappresenta il lato riservato agli istruttori e agli ospiti d’onore.                  Questo lato viene caratterizzato dal fatto che, sul muro ad esso corrispondente, vengono generalmente esposte le insegne della Scuola in questione, insieme al ritratto del fondatore dello stile e, a volte, ad un saggio calligrafico ( gaku ), di contenuto filosofico o religioso.                 Il lato opposto al kamiza è denominato “sede inferiore” ( shimoza ), lungo la quale si allineano gli allievi durante le cerimonie di apertura e chiusura della sessione di allenamento. Gli allievi si dispongono in ordine di grado crescente da sinistra a destra.                                             La sede inferiore è usata anche dagli istruttori quando la sede superiore viene cortesemente riservata agli ospiti d’onore.


Gli altri due lati hanno anch’essi nomi e funzioni precise. Sul lato destro della sede superiore si trova il “lato inferiore” ( shimoseki ) e , sul lato sinistro, il “lato superiore” ( joseki ). Dal nome che essi hanno, se ne intuisce la funzione che assolvono quando il kamiza e lo shimoza siano usati diversamente. L’accesso al tappeto di allenamento è dalla parte del lato superiore.

Questa disposizione è tutt’altro che casuale e la sua spiegazione riconduce al Medioevo giapponese, periodo in cui le sfide tra le varie scuole di arti marziali erano all’ordine del giorno. Pertanto, quando un dojo veniva assalito da un ryu rivale, gli aggressori erano obbligati ad entrare dal lato superiore: così facendo, i primi avversari che incontravano erano appunto gli allievi più anziani (sempai), i quali combattevano strenuamente per difendere sia il Sensei sia gli allievi più giovani, rappresentanti rispettivamente il passato e il futuro della scuola.


              KAMIZA – SHIMOZA – JOSEKI – SHIMOSEKI

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KAMIZA: è il lato riservato agli insegnanti e viene chiamato anche Joza (sede superiore o posto dove siedono i kami) e si individua facilmente in quanto spesso, sul muro corrispondente, è esposta l'immagine del fondatore dell'arte o un saggio calligrafo di contenuto filosofico. E’ qui che si siede il Maestro, che è l’unico a dare le spalle allo Shinden (altare).

SHIMOZA:  si trova di fronte alla sede superiore(esso è il lato dal quale gli allievi accedono al Tatami e si posizionano, mentre il loro sguardo è rivolto a Nord verso la luce del Kamiza)

JOSEKI: Il lato ad Est prende il nome di Joseki (lato superiore alla sinistra della sede superiore); è il luogo dove siedono i Senpaie i gradi avanzati. L'Est è anche il lato dove sorge il sole, a significare che i gradi elevati sono illuminati prima dei gradi inferiori.

SHIMOSEKI: il lato ad Ovest prende il nome di Shimoseki (lato inferiore, alla destra della sede superiore), è il luogo dove siedono i Kohai e i gradi inferiori. Ovest è anche il lato dove tramonta il sole, a significare che i gradi inferiori sono illuminati dopo i gradi superiori.